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le qualita' dello scacchista !
Data News: 12/11/2010
Si segnala un importante articolo pubblicato sulla rivista Scacchitalia e che nasce da uno studio compiuto da una psicologa a seguito di un approfondimento sul tema " Scacchi e bullismo ".
Una lettura moderna sul gioco degli scacchi, che contribuisce non poco ad evidenziare le diverse qualita' che questo nobile giuoco puo' aiutare a sviluppare anche in senso terapeutico.
".......Prima della mossa il giocatore utilizza
il brainstorming, comincia cioe' a riflettere
sulle possibili combinazioni e strategie
e le loro conseguenze, per attuare infine
una scelta da monitorare rispetto alla reale
efficacia.
Il controllo emotivo e' un'altra acquisizione
incrementata attraverso il gioco degli
scacchi, che non significa distacco, freddezza
e mancanza d'empatia, ma piuttosto
tolleranza alle frustrazioni e capacita'
d'elaborare il fallimento come possibilita'
di comprensione.
Un aspetto da sottolineare e' la T.O.M.
(theory of mind) cioe' la capacita' di" porsi
nell'altro", di leggere l'altro, di saper
riflettere sulla propria soggettivita' e su
quella dell'altro, prendendo cosi' decisioni
non solo razionali ma anche emotive.
Tale filone di studio apre un dibattito
che potrebbe infrangere alcuni stereotipi
sul giocatore di scacchi.
In tale descrizione possiamo ben ravvisare
l'utilita', nello sviluppo psico-fisico,
del gioco degli scacchi.
Il problema e' motivare sempre piu' i
bambini a vivere la scacchiera come un
divertimento, utilizzando impostazioni
educative basate maggiormente su aspetti
di movimento, manipolatorie e di performance,
per poi dedicarsi al gioco come
astrazione.
Da sottolineare inoltre le possibilita' del
gioco nella riabilitazione, non solo psichiatrica,
ma anche nel disagio giovanile
e nelle dipendenze.
Potremo ipotizzare che gli aspetti di
mindreading o T.O.M., incrementati dagli
scacchi, possano essere utilizzati nella
conoscenza emotiva di se stessi e degli
altri e quindi gli scacchi potrebbero
aiutare nell'affinamento di alcuni aspetti
razionali, logici ma anche in aspetti piu'
affettivi ed emotivi.
Parliamo di giocatori di scacchi come
abili controllori degli stati emotivi, ma
il controllo funzionale e' costruito sulla
consapevolezza, sulla capacita' d'insight
e quindi come conoscitori delle proprie
emozioni.
E' diffusa l'idea che gli scacchisti abbiano
la capacita' di mindreading dell'avversario,
alcuni maestri basano le loro strategie
studiando il comportamento dell'altro
e spesso cercando di distogliere l'attenzione
"giocando" con queste labilita', inducendo
fastidio ed ansieta', magari con
piccoli gesti."